Orario Sante Messe:
Feriale ore 7:30
Festivo ore 10:30
Edificata Da Azzo VII d'Este.
Consacrata il 26/02/1413 da Mons. Boiardi.
Proprietà dei vescovi di Ferrara, verso il 1200 venne da loro assegnato per un tenue canone ad alcuni eremiti, che vivevano sotto la regola di sant'Agostino, trasferitisi in seguito nella chiesa di S. Andrea. Poiché la figlia Beatrice si era prima ritirata in un piccolo convento poco discosto da Ferrara, detto S. Stefano della Rotta, il marchese Azzo VII d'Este acquistò il terreno dell'isola e vi eresse un monastero con chiesa per ella e le compagne, le quali avevano abbracciato la vita monastica sotto la regola di s. Benedetto. È questa la beata Beatrice Il d'Este, nipote della beata Beatrice I (il cui culto fu approvato dalla S. Congregazione dei Riti il 16 luglio 1775, essendo pontefice Clemente IV). La chiesa fu consacrata dal vescovo di Ferrara Pietro Boiardi il 26 febbraio 1413 e chiesa e monastero furono dal 1300 abbelliti con affreschi tele e quadri, nonostante nel tempo vi siano stati molti lavori di rifacimento. Il monastero fu sempre protetto dalla beata fondatrice e, pur attraversando varie vicende (tra cui due soppressioni, nel 1798 e 1801), la vita monastica continuò ininterrotta e si accrebbe anche di religiose provenienti da altri monasteri soppressi; nel 1824, poi, venne ripristinato il primitivo istituto. In un angolo del chiostro vi è la cappella della beata fondatrice del monastero: in essa si conservano le sue sacre ossa ed il suo antico sepolcro; i pontefici Giovanni XXIII (antipapa), Eugenio IV, Pio II e Benedetto XIV visitarono il cenobio e venerarono il sepolcro della beata; lo fece anche il card. Ratzinger, futuro Benedetto XVI. La cappella di sinistra è dedicata alle storie dell'Infanzia di Gesù e alla Vita della Vergine: si tratta di affreschi di scuola giottesca, eseguiti fra il 1315 e il 1320. La centrale è la più grande delle tre e il suo ingresso è sormontato da un architrave su cui poggia un espressivo Crocifisso del '400. La parete frontale ospita una Annunciazione di Domenico Panetti (XV sec.). Le due pareti laterali presentano un'iconografia simile: in alto, tendaggi multicolori del XIV sec.; in basso, immagini della Vergine e vari santi, successive alla metà del XV sec. Da notare il soffitto a grottesche: una presenza di origine pagana molto strana per un ambiente ecclesiastico, ma che testimonia lo stretto contatto fra il monastero e la corte, dove tali decorazioni erano alla moda nel tardo '500. La cappella di destra ha come tema la Passione ed è opera di due maestri giotteschi: uno di fine '200, autore dell'affresco Gesù che sale sulla croce e l'altro della metà del '300.
Zanella Stefano (2014-2014), Griffi O.F.M. Conv. Raimondo (2006-2008), Gualandi O.F.M. Conv. Enzo (2004-2013), Ferro CR Luigi Vitaliano (2002-2004), Gazzi Gino (1963-2000), Bellati Federico (1920-1963)