La Chiesa non è agibile.
Fondata nel 1000.
Edificata nel 1575.
Eretta nel 1720.
Consacrata 25/05/1795
È una delle più belle chiese del capoluogo: attorno al 960, nel cuore della città medievale, fu costruita una chiesa dedicata a S. Paolo, di pertinenza della badia camaldolese di S. Alberto in Pereo di Ravenna e retta da un parroco della Curia ferrarese. La parrocchia fu concessa nel 1295 dal vescovo Federico dei Conti di S. Martino ai frati della Beata Vergine del Monte Carmelo: essi edificarono il monastero e modificarono la chiesa, che venne a trovarsi con orientamento opposto ma pur sempre in pieno centro cittadino, nonostante il nuovo sviluppo della città attorno al recente duomo. Nel 1317 fu acquistata la vicina torre appartenuta a Marchesella Leuti, l' unica superstite delle trentatre torri gentilizie ferraresi, e fu utilizzata come campanile; nello stesso anno fu eretto l' oratorio di S. Giacomo che divenne parte integrante del complesso conventuale. Nel sec. XV si incrementò notevolmente il patrimonio librario della biblioteca monastica, che nel 1438 andò distrutta insieme a gran parte del convento a causa di un incendio. La chiesa fu distrutta dal terremoto del 1570 e venne successivamente riedificata con l' attuale magnificenza su disegno di Alberto Schiatti. La chiesa di San Paolo è un tipico esempio di chiesa controriformista dimostrato dal ritorno alla pianta a tre navate con transetto, quindi a croce latina, con cappelle laterali, e cappelle ancora nel transetto, riconducibile non esclusivamente al Rossetti. La navata centrale fu decorata tra la fine del Cinquecento e l' inizio del Seicento a monocromo e dorature. Le due navate laterali presentano cinque cappelle ciascuna riccamente decorate in stili che vanno dal tardo manierismo al pieno barocco. Sugli altari si Trovano quadri di grande importanza di Scarsellino, del Bastianino, di Girolamo da Carpi, di Domenico Mona. Il catino absidale è occupato da Il ratto di Elia di Scarsellino, affresco della fine del Cinquecento, che rappresenta la salita al cielo del profeta Elia, dove protagonisti dell' opera diventano la luce dello spazio celeste e il paesaggio. Il convento fu abitato dai carmelitani riformati detti della Congregazione di Mantova. Alla fine del sec. XVII i frati, tacciati di condotta sconveniente, furono sostituiti dai carmelitani calzati (uniti da Pio VI, nel 1783, ai carmelitani dell' antica osservanza). Il tempio, invece, fu consacrato il 25 maggio 1795 dal card. Alessandro Mattei Nel 1798, a seguito dell' occupazione francese, i frati furono espulsi ed i locali del monastero furono dapprima adibiti ad alloggiamento per le truppe, poi a carcere. Soppressi nel 1801, i religiosi lasciarono definitivamente il convento e la cura parrocchiale. Nel 1806 furono accorpate varie parrocchie cittadine ed in quell' occasione S. Paolo fu confermata parrocchia con l' aggiunta della parrocchia di San Giacomo, della quale furono incorporati la popolazione, i benefici e l'archivio. Furono aggregate a San Paolo anche le parrocchie di S. Agnese e di S. Michele. Quest' ultima però, dopo la caduta di Napoleone, tornò a sé quale giuspatronato laicale. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale andarono perdute ulteriori parti del complesso monastico. L' intero complesso ha subito importanti lavori di restauro anche in tempi recenti. L' arcivescovo mons. Luigi Maverna con decreto del 24 settembre 1986 ha soppresso la parrocchia di S. Giorgio nella Basilica Cattedrale di Ferrara, unendone il territorio a quello della parrocchia della Conversione di S. Paolo.
Manservigi Massimo (2014-2015), Rios Cardona CR Leonel (2013-2016), Maran Carlo (2006-2009), Casaroli Ivano (1997-2005), Berselli Rino (1986-1997), Berselli Rino (1984-1986), Ravagnani Francesco (1968-1984), Cinti Nino (1966-1967), Calessi Lelio (1934-1966), Antonelli Giuseppe (1891-1934), Boari Nicola (1827-1827), Mazziotti Angelo (1795-1826), Gennari Lodovico (-1899).