Orario sante messe:
Festivo ore 11:00
Fondata nel secolo VII.
Edificata nel 1063.
Eretta nel 1652.
Pomposa: abbazia sorta su un'isola del delta padano delimitata dal Po di Volano e dal Po di Goro, ad est di Ferrara, al margine della strada Romea; la notizia più antica risale ad una lettera di papa Giovanni VIII dell'anno 874, secondo la quale era soggetta alla Sede Apostolica, ma la chiesa, se non il monastero, sembra che esistesse già nel secolo VII. Nel 982 l'abbazia passò alle dipendenze del monastero di San Salvatore di Pavia; con diploma imperiale del 27 settembre 999 passò alle dipendenze del vescovo di Ravenna sia per la giurisdizione spirituale sia per quella temporale, dipendenza confermata dal placito tenuto in Ravenna in data 4 aprile 1001 alla presenza del papa e dell'imperatore. All'abbazia di Pomposa con diploma imperiale 22 novembre 1001 fu riconosciuto lo stato di abbazia regale, libera da ogni dipendenza. Fu negli anni successivi al mille che Pomposa toccò il periodo di massimo splendore, che durò circa tre secoli, poi seguì la decadenza. Nel 1491 iniziò il trasferimento della comunità monastica presso il complesso di San Benedetto in Ferrara, seguito nel 1553 anche dal trasferimento, sempre nel monastero di San Benedetto in Ferrara, dell'abate. Nel 1652 con decreto di Innocenzo X l'abbazia fu completamente abbandonata e Pomposa divenne una parrocchia della diocesi di Comacchio, tenuta dall'abate di Pomposa residente in S. Benedetto di Ferrara. In età medievale la cura delle anime presso l'abbazia di Pomposa era tenuta direttamente dall'abate pomposiano, o da un suo vicario, e dall'abbazia dipendevano gli ambiti pievani di Ostellato, Lagosanto, Codigoro e le parrocchie di Mezzogoro e Massenzatica. Quando a fine XV secolo venne creata la Prepositura di Pomposa i territori di Codigoro, Lagosanto, Mezzogoro e Massenzatica, scorporati dall'abbazia, passarono sotto la completa giurisdizione ecclesiastica del vescovo di Comacchio; Ostellato risultava invece già sottoposto alla giurisdizione episcopale comacchiese. Il complesso degli edifici sono: la Basilica, ora chiesa parrocchiale, con interno a tre navate; il campanile grandioso e armonico, con iscrizione che rivela la data di costruzione: l'anno 1063; la Sala Capitolare e sopra il vasto dormitorio, trasformato in museo dell'Abbazia; il Palazzo della Ragione quasi fronteggiante la Basilica. In seguito alla soppressione napoleonica, Pomposa è divenuta proprietà della Casa Guiccioli. Solo negli ultimi anni del secolo scorso lo Stato italiano ha rivendicato la proprietà della parte monumentale dell'Abbazia, attribuita poi alla Parrocchia unitamente a parte del refettorio. Tra i personaggi ed ospiti illustri di Pomposa si ricorda l'abate san Guido (sec. XI), Guido monaco, la cui fama è dovuta per aver fornito il mezzo pratico per leggere e scrivere la musica, san Pier Damiani, l'imperatore Federico Barbarossa, forse Dante Alighieri, papa Clemente VIII e innumerevoli altri.
Boschetto dR Francesco (2000-2008), Boschetto dR Francesco (1998-2000), Benazzi Mauro (1994-2000), Fiorini Gino Primo (1961-1993), Cavallari Antonio (1951-1961), Turri Vincenzo (1909-1951), Farinella Andrea (1886-1909).
Indirizzo:
Via Centro 1
44021 Pomposa
Codigoro FE
Telefono:
0533 719088
Email:
info@abbaziadipomposa.it