"Fare la storia" è il tema scelto per la prossima Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Il significato è che la vocazione, come la storia, si fa; è un’opera artigianale che non può compiersi che alla scuola del Maestro e insieme alla Chiesa. È la concretezza della vita l’orizzonte entro cui discernere e decidere la propria vita, riconoscendo la volontà di Dio che invita a compiere una missione (Evangelii Gaudium 273), la propria, che non è precostituita, già formata, ma da formarsi, insieme a Dio e insieme agli altri, nella carità. Questa è una giornata celebrata a livello mondiale, in cui tutti sono chiamati a pregare, affinché ciascuna persona possa discernere la propria vocazione, aprire il proprio cuore a Dio, per poter riconoscere la missione che il Signore affida a ciascuno dei propri figli. È perché ci ama, che Dio ci propone di scoprire la nostra via, a qualsiasi età, per gustare la sua compagnia in un modo specifico, personale, unico. Non è possibile dire che una vocazione viene prima di un’altra, o che una è più importante, ma che tutte sono preziose e che tutte concorrono alla gioia e alla santità delle altre. Quando Dio chiama, lo fa per amore, non per merito o per privilegi acquisiti, ma in forma di una missione: annunciare la sua parola, testimoniandola con la vita donata e con l’esperienza fraterna. È così sempre una vita che si apre alla carità, all’Altro e all’altro. Alle volte diciamo che il Signore è padrone della storia, che è nelle sue mani, per sottolineare la sua onnipotenza. La Chiesa però ci ricorda anche che «la sua onnipotenza si manifesta nella debolezza». Dio è certamente coraggioso, perché la storia la vuole scrivere non da solo, ma insieme agli uomini e alle donne, che sono sue creature. Infatti Dio, che è Padre-Figlio-Spirito santo, non agisce mai da solo. Questo suppone il fatto che Dio ha pensato una vocazione per ciascuno, ma che lascia ad ogni uomo e donna la libertà di accogliere questa proposta. La nostra vita non è già scritta da Dio, come se fossimo esecutori di qualcosa già scritto. Non è possibile che una nostra azione o una nostra omissione modifichi la nostra storia in ugual modo. Dio chiede di scrivere la storia personale con Lui, così da contribuire in modo personale alla storia di questo mondo. Se così non fosse, Dio sarebbe un masochista, che non ci lascia liberi, ma che chiederebbe solo di essere esecutori, quindi servi e non figli. Dio, invece, propone alla nostra libertà di scegliere quali passi fare per seguire i nostri sogni, in sua compagnia. Anzi si può aggiungere che nessuno come Lui, che ci ha donato la vita, conosce dove posso vivere la gioia vera per me. Per questo fare discernimento, in ogni tempo della mia vita, è l’occasione per continuare a far parte della storia di questo mondo, vivendo la missione personale che Dio propone. Allora la preghiera per le vocazioni in questa giornata è per continuare a scoprire e ri-scoprire la chiamata che Dio mi rivolge ogni giorno, lì dove vivo, a partire dalle scelte che ho già compiuto, che formano la mia storia, mi hanno strutturato e hanno permesso di essere la persona bella e fragile che sono.
Don Giampiero Mazzucchelli
Direttore Ufficio per la Pastorale delle Vocazioni
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Nella settimana che precede la Giornata per le Vocazioni, ogni giorno sarà postato sui social un video-testimonianza per accompagnare i giovani a questo importante evento di Chiesa:
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