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Bibbia, scrigno con parole di vita
Giornata della Parola: un segno di luce in questo tempo buio

 23/01/2022 

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Domenica 23 gennaio è la Giornata della Parola. Un segno di luce in questo periodo buio


Nel 2019 con il motu proprio Aperuit Illis, titolo che prende le mosse da un versetto del vangelo secondo Luca (24, 45), papa Francesco indiceva per tutta la Chiesa, nella terza domenica del Tempo ordinario, la Giornata della Parola. Quest’anno la data è quella di domenica 23 gennaio.
Si tratta di un appuntamento fondamentale per le comunità cristiane e per il dialogo ecumenico. La collocazione di questa Giornata, sotto questo aspetto, appare davvero significativa, situandosi nel mese in cui si celebra la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra cattolici ed ebrei (il 17 gennaio) e la Settimana per l’unita dei Cristiani (18-25 gennaio). «L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo», scriveva san Girolamo e, nonostante il tempo trascorso e i buoni propositi, questo monito resta ancora una sfida aperta e decisiva per la Chiesa. Ogni atto, ogni rito, ogni servizio, ogni scelta pastorale è, di per sé, innervata dalla Parola, dalla sua energia sacramentale, ma sembra ancora mancare un “balzo innanzi” nella consapevolezza del popolo di Dio.
Il Concilio Vaticano II, con il costante richiamo al recupero delle fonti della tradizione, aveva innestato una serie di dinamiche fruttuose. L’impressione, però, è che siano rimaste patrimonio di gruppi elitari, che non abbiano cioè superato, se non in casi sporadici, la dogana consuetudinaria delle parrocchie e delle aggregazioni. Proprio i soggetti decisivi per l’azione di evangelizzazione rischiano di vivere una cronica e ingiustificata assenza di studio, ascolto e condivisione della Parola di Dio. Eppure, in un tempo come quello che stiamo vivendo, la Parola è davvero lo scrigno dove sono depositate le parole umanissime della fatica, della preghiera, della richiesta di perdono, del desiderio di redenzione e della speranza, che ogni giorno ci fa ricominciare. Uno dei pochi segni di luce nel buio del confinamento (lockdown), è stato proprio quello di un’iniziale ritrovata passione per le Scritture, per la meditazione condivisa. In fondo, la Parola parla di noi e pone nel contesto del dramma umano, talvolta rappresentato in maniera così realistica da generare scandalo, un punto di vista davvero decisivo: quello di Dio sull’uomo. Come suggerisce Francesco in Aperuit illis: «il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti». Proprio ciò che costituisce la parte più preziosa della tradizione rischia di tramutarsi in una novità troppo forte per il “si è sempre fatto così”.
Nella nostra Diocesi abbiamo avuto il dono di figure pionieristiche nel generare e trasmettere la passione per lo studio della Scrittura. Anche attualmente abbiamo giovani sacerdoti formati e un buon gruppo di laici (in prevalenza donne) dedicati alla “lettura infinita” della Parola. La loro fatica e la loro eredità costituisce un patrimonio comune che va assolutamente valorizzato e messo a disposizione di tutti. I nuovi ministeri, anche al femminile, del catechista, dell’accolitato, del lettorato, costituiscono un’indicazione inequivocabile in direzione di un arricchimento sul fronte dell’evangelizzazione. Proprio nell’anno in cui stiamo celebrando un Sinodo, che richiama il valore del dialogo e della partecipazione, sarebbe bello e opportuno che ci mettessimo in ascolto profondo di quello che queste figure ci hanno detto e ci stanno dicendo, con la loro dedizione. Il sentire della e con la Chiesa non è un fatto riducibile a fenomeno statistico, o di raccolta indiscriminata di opinioni. È un porsi in situazione di apertura, di simpatia e di empatia nei confronti di ogni persona, attraverso sensibilità rinnovate nello Spirito e menti, forse meno piene di dottrine moralistiche, ma più allargate alla comprensione delle Scritture.

Consulta diocesana per l’Annuncio e la Catechesi


Per la preparazione e l’animazione liturgico-pastorale segnaliamo il Sussidio del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione (ed. San Paolo). Si può trovare nella Libreria delle Paoline in via San Romano a Ferrara o è scaricabile QUI.


 


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