Esito dello screening sierologico sul clero e i religiosi e religiose dell'Arcidiocesi
Aggiornamento 7 luglio 2020
Tutti i sacerdoti che si sono sottoposti al tampone sono risultati negativi, compreso l'esito sierologico che è stato approfondito.
Comunicato 6 luglio 2020
A seguito dello screening sierologico gentilmente offerto dalla Regione Emilia Romagna, attraverso la Ausl di Ferrara, volto ad accertare il contatto con il Covid 19, i sacerdoti dell'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio insieme ai religiosi e alle religiose, nei giorni 1 e 2 luglio, si sono sottoposti al prelievo nelle sedi preposte.
Ad eccezione di un solo caso già isolato e subito sottoposto ad ulteriori verifiche, tra la popolazione dei sacerdoti, religiosi e religiose non sono stati accertati casi di positività al virus.
L'Arcidiocesi ringrazia la Regione Emilia Romagna e l'Ausl locale per questa opportunità che ha permesso di garantire l'attività del clero diocesano e dei religiosi e religiose sul territorio e nei vari ambiti in modo assolutamente sicuro e sereno.
Con preghiera di cortese diffusione
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Basta guanti alla Comunione

Nuove disposizioni per la distribuzione dell'Eucaristia e le mascherine agli sposi
Comunicato 26 giugno 2020
Dal Ministero dell'Interno nuove disposizioni. Cessa l'obbligo dei guanti per la distribuzione della Comunione e delle mascherine per gli sposi nella celebrazione del matrimonio.
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Aggiornamento 7 giugno 2020
Dal 18 maggio le nostre chiese, che sono rimaste aperte alla preghiera personale e alla celebrazione del sacramento della Riconciliazione, potranno essere aperte anche alla partecipazione dei fedeli alla celebrazione dell’Eucarestia e alle altre celebrazioni dei Sacramenti, tranne che per il sacramento della Confermazione. La partecipazione dei fedeli chiede, però, di continuare a mantenere alcune
disposizioni che già erano state indicate. Vai alla Lettera del Vescovo con le nuove normative.
Precisazioni per l'apertura delle chiese e le celebrazioni
Carissimi, con lettera in data 15 aprile, il Segretario Generale della CEI Mons. Stefano Russo, ha ribadito la possibilità per gli Ordinari di tenere aperte le chiese, ma anche l’obbligo delle celebrazioni a porte chiuse fino al 3 maggio, come già precisato nella Lettera del nostro Arcivescovo del 14 aprile scorso.
Il Segretario Generale ricorda inoltre quanto già scritto nella Nota del Ministero dell’Interno del 27 marzo scorso, che cioè “Le celebrazioni liturgiche senza il concorso dei fedeli e limitate ai soli celebranti ed agli accoliti necessari per l’officiatura del rito non rientrano nel divieto normativo”. Tra gli accoliti necessari si elencano anche l’organista e due operatori televisivi.
Sono girate anche voci infondate sul divieto ai fedeli di recarsi alla chiesa del proprio Comune. Quanto alla possibilità di andare in chiesa per un momento di preghiera personale, Mons. Russo rimanda alla risposta pubblicata nel sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 15 aprile:
“Ci si può spostare per andare in chiesa o negli altri luoghi di culto?
L’accesso ai luoghi di culto è consentito, purché si evitino assembramenti e si assicuri tra i frequentatori la distanza non inferiore a un metro. È possibile raggiungere il luogo di culto più vicino a casa, intendendo tale spostamento per quanto possibile nelle prossimità della propria abitazione. Possono essere altresì raggiunti i luoghi di culto in occasione degli spostamenti comunque consentiti, cioè quelli determinati da comprovate esigenze lavorative o da necessità, e che si trovino lungo il percorso già previsto, in modo che, in caso di controllo da parte delle Forze dell'Ordine, si possa esibire o rendere la prevista autodichiarazione. Resta ferma tuttavia la sospensione di tutte le cerimonie, anche religiose”.
L’occasione è rinnovata per ringraziarvi della ricchezza di esperienze comunicative in atto nelle nostre parrocchie e per l’attenzione responsabile al rispetto delle regole per la salute e la vita delle persone.
Il Signore vi benedica e vi protegga.
Ferrara, 16 aprile 2020
Mons. Massimo Manservigi
Vicario Generale
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Lettera dell'Arcivescovo con cui mantiene in vigore le indicazioni del Decreto del 9 marzo e della lettera del 19 marzo 2020 in ordine all'emergenza Covid 19.
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Proroga Decreto Arcivescovile del 9 marzo e Lettera del 19 marzo. Ferrara 4 aprile 2020
Carissimi, anche alla luce degli ultimi provvedimenti governativi, coi quali le misure di contenimento relative all’emergenza sanitaria sono state prorogate fino al 13 aprile, con la presente vi informo che nella nostra Arcidiocesi le indicazioni del Decreto Arcivescovile del 9 marzo e della Lettera dell’Arcivescovo del 19 marzo sono estese fino a lunedì 13 aprile compreso. È confermato quanto indicato per la Settimana Santa tramite Lettera dell’Arcivescovo del 28 marzo. Vista la situazione, come logica conseguenza delle disposizioni vigenti, rimane sospeso il “precetto pasquale” (cioè l’obbligo per i fedeli di “comunicarsi almeno a Pasqua”, come richiesto dal Catechismo della Chiesa Cattolica, n° 2042, e dal can. 920 §2 CIC). I fedeli potranno recuperare l’onere ed il dovere espresso da tale precetto non appena usciremo dall’emergenza.
Mons. Massimo Manservigi
Vicario Generale
Per scaricare la proroga del 4 aprile clicca qui.
p.s. Il Decreto del 9 marzo e la Lettera del 19 marzo sono reperibili qui sotto.
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Ulteriori disposizioni per i ministri ordinati e i fedeli
«Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme» (1 Cor 12, 26)
Cari confratelli,
in questo tempo così difficile le parole dell’Apostolo ci interrogano sul livello di condivisione spirituale che stiamo vivendo.
Oggi ci è richiesta la maturità di saper rinunciare anche a ciò che, seppur prezioso, potrebbe comportare rischi per la salute delle membra più fragili del corpo ecclesiale e sociale: la partecipazione alla Santa Messa e alla Comunione eucaristica. Questa rinuncia è offerta gradita a Dio. Alcuni fedeli avanzano varie richieste. Taluni, anche mossi da zelo, domandano di poter ricevere almeno la Comunione fuori della Messa; altri, ingiustificatamente, invitano pubblicamente i Vescovi e i presbiteri ad infrangere le disposizioni delle Autorità. Non manca chi evoca addirittura il coraggio dei martiri cristiani contro i persecutori.
La grande maggioranza dei presbiteri e dei fedeli invece, grazie a Dio, si mantiene nel solco del buon senso e dell'obbedienza ai pastori. A loro va il “grazie!” per questa testimonianza di cittadinanza che costruisce silenziosamente il bene comune e, nella città terrena, la comunione ecclesiale, rafforzando le note della Chiesa: l’unità, la santità, la cattolicità, l’apostolicità.
Alla luce di tutto ciò, - constatato il pericoloso aggravarsi della situazione - chiedo a tutti i ministri ordinati e ad ogni battezzato di voler rispettare e far rispettare le ulteriori indicazioni che seguono, almeno fino al 3 aprile, che ribadiscono e completano il decreto precedentemente emanato, il 9 marzo 2020:
1. Le chiese rimangono aperte alla visita e preghiera personale ed eventualmente alla Confessione sacramentale, mantenendo le distanze prescritte, evitando gli assembramenti e con ogni precauzione possibile (es. mascherina).
2. Rimane in vigore il divieto di celebrare i sacramenti con la partecipazione dei fedeli: i presbiteri continueranno ad offrire per tutti i fedeli il sacrificio eucaristico “a porte chiuse” e ad accompagnare con i riti previsti le esequie dei defunti. Il suono delle campane all’inizio della celebrazione aiuterà i fedeli ad unirsi in preghiera.
3. I parroci sospendano le Comunioni fuori della Messa, comportandosi “come se” fossimo tutti malati a rischio di contagiare.
4. I sacerdoti, i diaconi e i ministri straordinari non vadano nelle case dei malati, perché ciò aumenta il rischio per i malati e per loro stessi.
5. È ammesso solo il caso di viatico, non altri casi, con l’assistenza di un medico se la persona è infettata dal coronavirus.
6. Negli ospedali o nelle Case di cura o nelle Case di riposo agisca solo il cappellano, che deve muoversi d’accordo con i medici (non entrino altri ministri esterni).
7. A tutti è richiesto di agire secondo coscienza e responsabilità. Non sono ammesse “eccezioni”, che facilmente creerebbero favoritismi, confusione e smarrimento nei fedeli, oltre che non tutelare la salute nostra, ma soprattutto delle persone più deboli.
Preghiamo per i defunti, gli ammalati, i loro familiari, tutto il personale sanitario dei nostri Ospedali, i medici di base, i volontari e coloro che in questi giorni sono chiamati a mantenere l’ordine pubblico o a prendere decisioni difficili e impopolari, ma orientate alla difesa della salute.
In Italia sono morti per il Covid-19 già 24 presbiteri, di cui 7 in Emilia Romagna. Ho perso anche degli amici a Cremona, Bergamo e Milano. Prego il Signore e la Madonna delle Grazie, perché continui a mantenere in salute tutti voi, presbiteri e diaconi.
Invitate i fedeli a riscoprire il valore della preghiera nelle loro case, aiutati anche dai sussidi disponibili nei siti diocesani e in quello della CEI. Non mancano poi le occasioni per assistere, in diretta o in differita, alle diverse celebrazioni.
La mensa eucaristica ci rende “corpo”, comunità, Chiesa; essa rafforza il desiderio di tradurre il rito in carità vissuta e in ricerca dell’unità. Ma il Signore saprà ricompensare questa momentanea rinuncia e, terminata l’epidemia, ci farà gustare ancora più profondamente il “sacro convivio”.
Uniamoci a tutte le Chiese in Italia, stasera, nella preghiera al Signore, per intercessione di S. Giuseppe e Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa: la famiglia di Nazareth protegga le nostre famiglie.
19 marzo 2020
+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio
Scarica il pdf con le ultime disposizioni dell'Arcivescovo
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Nuovo Decreto dell’Arcivescovo per l’emergenza Corona Virus
Le parti in grassetto indicano le novità attuate a seguito del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri recepite dalla Conferenza Episcopale italiana con comunicato dell’8 marzo u.s.
In riferimento al Comunicato della Conferenza Episcopale Italiana (CS 11/2020) ed al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'08 marzo u.s., in comunione con gli Arcivescovi di Bologna e Ravenna-Cervia, e con i Vescovi di Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro ed Imola, con il presente Decreto
si promulgano le seguenti disposizioni, da osservare scrupolosamente:
Nei luoghi di culto e ad uso pastorale si evitino assembramenti di persone. Tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, si garantisca e rispetti la distanza tra persone di almeno un metro (cfr. DPCM 08 marzo 2020, art. 2 lettera v).
Le chiese restino aperte durante il giorno per consentire la preghiera personale, l'incontro con i sacerdoti, la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione (preferendo come luogo lo spazio della chiesa, e non il confessionale o la stanza).
Si tolga l'acqua benedetta dalle acquasantiere.
Fino al prossimo 03 aprile compreso, sono sospese le SS. Messe feriali e festive alla presenza dei fedeli. Pertanto è sospeso il precetto festivo (can. 87 §1 e 1248 §2). Si invitano i fedeli alla preghiera personale e in famiglia, utilizzando i sussidi proposti dagli organismi pastorali, presenti sul sito dell'Arcidiocesi (www.arcidiocesiferraracomacchio.org) e seguendo le celebrazioni trasmesse via streaming, alla radio e alla televisione.
Sono consentite l'Unzione degli infermi ed il Viatico.
Per i funerali, sono consentite esclusivamente: la Preghiera alla chiusura della bara e quella Al sepolcro (cfr. Rito delle Esequie, prima parte, nn. 3 e 5).
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese le visite alle famiglie per le benedizioni pasquali.
Fino al prossimo 03 aprile compreso è ugualmente sospesa la celebrazione pubblica di Battesimi, Cresime, prime Comunioni e Matrimoni, Sacramenti che peraltro non sono programmati in questo tempo di Quaresima. È evidentemente consentita la celebrazione dei Sacramenti in caso di urgente necessità.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospesi gli incontri di catechesi e le diverse riunioni. Ove possibile si svolgano attività di formazione attraverso sussidi e/o via streaming.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese le attività formative, aggregative, sportive di circoli ed oratori.
Fino al prossimo 03 aprile compreso sono sospese altresì manifestazioni, eventi e spettacoli di qualsiasi natura, inclusi quelli cinematografici e teatrali, feste e sagre parrocchiali, pellegrinaggi e gite.
I Centri d'ascolto ed i servizi delle Caritas diocesana e parrocchiali sono aperti e svolgeranno la propria attività in accordo con l'Arcidiocesi e secondo le indicazioni delle competenti autorità territoriali.
A norma dell'art. 4 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 08 marzo 2020, la violazione degli obblighi ivi previsti viene punita dal Codice penale.
Ogni violazione delle presenti disposizioni può essere punita in base al diritto penale canonico (cfr. in particolare cann. 1371 2°, 1373 e 1389 §§1-2).
Questo Decreto sia notificato a tutte le realtà ecclesiali interessate ed esposto nelle bacheche delle chiese, sia pubblicato sul sito internet diocesano, sul settimanale la Voce di Ferrara-Comacchio e sul Bollettino Ecclesiastico, e sia conservato nell’Archivio della Venerabile Curia.
Dall'Episcopio
09 marzo 2020
+ Gian Carlo Perego
Arcivescovo
don Roberto Solera
Cancelliere Arcivescovile
scarica qui il decreto del 9 marzo 2020